Didattica a Distanza: Tiriamo le somme

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Considerazioni e nuove attività

 

Img_LABAll’inizio dello scorso anno ci siamo ritrovati catapultati in una realtà virtuale a cui il mondo della scuola non era abituato. Siamo passati quindi dalla storica didattica in presenza alla nuova modalità a distanza. In primo luogo ci si chiederà: cosa c’è di difficile nell’organizzare una lezione in DAD? Nulla. Basterebbero un computer, una connessione ad Internet e uno spazio riservato. Facile direte.. Ebbene no, perché dietro la DAD c’è molto altro. Oltre ai quotidiani problemi logistici o di connessione, quello che si è creato è stata una realtà totalmente nuova, in cui alunni e insegnanti sono entrati in contatto tramite strumenti digitali. Improvvisamente sono spariti gli sguardi, le risate, i rapporti umani e azioni semplici come la condivisione di una merenda sono diventate strane. Inizialmente con la presenza al 50% la situazione poteva sembrare quasi normale, era semplicemente un modo alternativo di “fare scuola”. Con il passaggio al 100% la situazione è un po' cambiata creando una prospettiva totalmente nuova e attribuendo una declinazione diversa ad ogni disciplina. Dal punto di vista didattico, forse le materie culturali hanno risentito meno dell’impatto digitale, grazie ad una condivisione schermo che rendeva i contenuti più fruibili e meno dispersivi. Diverso è invece per le materie pratiche e di laboratorio che invece richiedono un’attività pratica, da svolgere necessariamente in presenza, cosa, questa, che abbiamo sempre garantito per tutte le classi. Detto ciò, non sappiamo se nel prossimo futuro la scuola manterrà alcuni aspetti di questa modalità. Quello che però interessa citare in questa sede sono le opinioni degli studenti, i veri protagonisti che hanno dato una loro opinione sulla DAD, mostrandone successi e fallimenti.

In questo articolo sviluppato dai nostri ragazzi abbiamo cercato di rispondere ad alcuni quesiti che sono stati proposti in forma anonima a tutti gli studenti. Cercheremo di capire cosa ha funzionato e cosa è andato storto durante la didattica a distanza cercando di tirare un po' le somme sul presente e l’ormai prossimo futuro della scuola. 

La voce degli studenti

Chi non vorrebbe svegliarsi tutti giorni 5 minuti prima delle lezioni e fare colazione con il professore che racconta Leopardi? Per non parlare della comodità di un cuscino al posto del banco o del tragitto tra letto e computer senza traffico.

Certo sono tutti aspetti molto allettanti, ma non ci basta per prediligere questa realtà. Chi dimentica gli intervalli tutti assieme, le corse per accaparrarsi il posto in mensa con i propri amici o i momenti in cui ci riunivamo per festeggiare, più felici di saltare le lezioni che altro? Paradossalmente il divertimento non è l’unica cosa a mancarci della scuola in presenza, una semplice lezione senza problemi di connessione o un libro condiviso con il compagno di banco possono fare la differenza.

La didattica a distanza ha sconvolto il nostro modo di fare scuola, ma lo ha anche evoluto portando innovazioni nell’approccio alle lezioni. I docenti, per venire incontro a noi studenti, si sono immediatamente adattati alla situazione, digitalizzando e modernizzando i metodi di insegnamento. Classroom, Meet, Drive sono ormai diventati parte fondamentale delle nostre lezioni, strumenti che sicuramente manterremo nella didattica futura.

Nonostante le numerose innovazioni, la DAD ha portato sia lati positivi che negativi nella nostra quotidianità e le risposte emerse ne danno conferma. Più del 70% degli studenti ha dichiarato di voler mantenere la didattica in presenza per vari motivi, primo fra tutti il contatto diretto con i compagni. Segue il rapporto con i professori, gli intervalli con spazi condivisi e le modalità di laboratorio senza restrizioni. Il livello di concentrazione è calato rispetto agli anni precedenti, colpevole l’ambiente favorevole alle distrazioni come PlayStation e Social Network. Il 60% ha trovato difficoltà a seguire e ad organizzarsi con gli spazi in famiglia tra problemi di connessione e confusione casalinga, facendo sembrare una classe un ambiente tranquillo.

Adesso che siamo finalmente tornati in presenza, la voglia di recuperare il tempo perduto è così tanta da sentire il bisogno di vivere nuove esperienze e iniziative extrascolastiche assieme ai diversi insegnanti/educatori che hanno già mostrato piena disponibilità. Sicuramente c’è chi preferisce la didattica a distanza, ma c’è anche chi non accetta che un monitor e una sedia fredda di casa lo allontanino da quella che considera una famiglia, una casa, dove passare il tempo con amici e professori, studiando, imparando, cantando e crescendo insieme è all’ordine del giorno.

Progetto 19146 PON-FSE – Consegnati i dispositivi agli studenti!

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Un importante supporto che garantisce pari opportunità e diritto allo studio

A seguito dell'adesione al progetto 19146 PON-FSE "Supporto per libri di testo e kit scolastici per secondarie di I e II grado", la nostra scuola ha ricevuto, preparato e consegnato in comodato d'uso gratuito i Notebook DELL agli studenti selezionati secondo il criterio di assegnazione dei dispositivi che ha tenuto conto dell'indicatore ISEE e dei risultati del sondaggio esplorativo somministrato negli scorsi mesi.

Entusiasti studenti e famiglie in un periodo in cui il "fare scuola" assume un valore ancora più grande.

Una nuova prospettiva!

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Nella scuola che vorrei…

 

Eccoci qui, davanti all’ufficio del Direttore, nel corridoio principale dell’istituto.
La porta chiusa mi impedisce di vedere all’interno.
Ci hanno detto di attendere il suo arrivo, perché vuole conoscermi.

Sono un po’ emozionato, voglio fare una bella figura.
Conoscendomi mi conviene pensare ad un paio di risposte intelligenti da dare… non si sa mai!
Chissà che tipo è, spero sia come il professore che ci ha accompagnato a fare il giro della scuola.

Mamma mi stringe la spalla affettuosamente. Vuole darmi coraggio, ma so che cerca di scaricare un po’ delle sue emozioni. Nei suoi occhi vedo già una serenità decisamente nuova, anche lei è rimasta colpita.. di solito non è affatto facile.
Anche io mi sento così. Sarà un caso, mi sembra di essere a casa mia…

Magari è solo un’impressione eh, magari invece è proprio la scuola che fa per me.
Oh cavolo, eccolo!
Devo farmi forza, è proprio la scuola che vorrei.
Lo sento…

Mi è bastato uno sguardo per credere che questa sia la mia nuova avventura.
A volte vorrei saper volare per vedere tutto da una nuova prospettiva.
Dai Mamma, tocca a noi! Io voglio stare qui!

Buona Pasqua / Happy Easter 2021

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BuonaPasquaART2021
Siamo ai giorni della Pasqua: giorni importanti per la vita e la fede cristiana, giorni che vogliono essere un annuncio di pace e di speranza per tutti. Viviamo un momento complesso e delicato: questa pandemia stenta a lasciarci e le misure di precauzione, certamente indispensabili, ci stanno stancando e logorando. Anche la nostra scuola cerca di svolgere al meglio il suo lavoro – un grazie a tutti gli insegnanti, che, tra l’altro, in questi giorni si stanno vaccinando per poter operare in maggiore sicurezza – ma non è davvero la stessa cosa insegnare (e imparare) in presenza o a distanza.

Non è il caso però di fermarci a rimpiangere i bei tempi passati: questo è il nostro tempo, il tempo che ci è dato di vivere, e che è sempre occasione di nuove esperienze e opportunità. Come dice papa Francesco: dalla pandemia usciremo certamente diversi... se migliori o peggiori, dipende da noi!

La Pasqua ci parla di vita che risorge dalla morte, di speranza che nulla riesce a distruggere, del Signore che si inginocchia a “servire” anche chi non lo capisce del tutto (è l’immagine che abbiamo approfondito in questi giorni con i nostri ragazzi/e): andiamo avanti con coraggio, contando gli uni sugli altri e in una piena e leale collaborazione. Oggi, 1° aprile, ricordiamo l’anniversario della santa morte di p. Lodovico Pavoni (1849): ci guidi e ci protegga in questo cammino.

Buone vacanze, allora e, davvero, una Buona e Santa Pasqua!

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