Un uomo che, nel buio di avvenimenti tragici per la sua città, ha saputo tenere accesa la luce della speranza…
Venerdì scorso il nostro papa Francesco, interpretando i sentimenti di tutti, diceva: "Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite..." Ma ricordava pure: "Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi... e ci sono medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell'ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo... Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti".
Oggi, anche noi vogliamo ricordare un uomo che, nel buio di avvenimenti tragici per la sua città, ha saputo tenere accesa la luce della speranza: san Lodovico Pavoni. È morto come oggi, il 1° aprile 1849, nell'ultima delle "Dieci giornate di Brescia" e uno dei testimoni del tempo scriveva: "Quando tra tante perdite ci siamo accorti della morte di quell'uomo di Dio, il nostro pensiero si riposò su quella benedetta memoria".
Il ricordo di san Lodovico Pavoni, padre e maestro dei giovani, faccia "riposare" la nostra mente, il nostro cuore inquieto, e ravvivi la speranza nel Dio che "non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande" (Promessi Sposi).
Con tanti carissimi "buoni auguri", un video al seguente link: https://youtu.be/4uDePeMeYoc
p.Gildo Bandolini